Adrián San Miguel

19 Maggio 2015 - Scritto da Davide Fusco

Ficha

Nome: Adrián San Miguel
Soprannome: Adrián
Luogo e data di nascita: Siviglia, 3 gennaio 1987 (28 anni)
Club attuale: West Ham United
Altezza: 1.90
Anno debutto: 2012

CARRIERA

  • Real Betis C (2006/08)
  • Real Betis B (2008/12)
  • Real Betis (2012/13)
  • West Ham United (2013/...)

1. Un rigore segnato contro l'Everton in Coppa ti rese l'eroe del West Ham, e tre rigori parati in 3 partite consecutive ti hanno fatto stabilire un record storico nella Premier League. E' il miglior momento di Adrian San Miguel?
Si, in questa stagione sto vivendo uno dei migliori momenti da quando sono arrivato. Già durante il primo anno, dopo il debutto sotto Natale, ebbi sensazioni positive. Ma quest'anno, dove fin dall'inizio ho giocato da titolare tutte le partite, si sta rivelando incredibile!

2. Quanto e in quali aspetti ti ha fatto crescere il calcio inglese dopo aver lasciato il Betis?
Io direi abbastanza. Quell'Adrian è cresciuto in molti aspetti dopo due stagioni nella Premier. Ora sono un portiere con più esperienza, sicurezza, fermezza nel prendere decisioni... Questo grazie ai minuti giocati e ovviamente al lavoro quotidiano. 

3. Il punto forte del calcio inglese è il gioco aereo. Dalla tua esperienza, quali sono le condizioni fondamentali di un portiere per trionfare nella Premiere?
Quello del gioco aereo non è il punto forte, è semplicemente la realtà. Giocando un calcio più fisico e verticale, il gioco aereo è il modo più rapido di arrivare all'area avversaria. A noi portieri viene richiesto soprattutto questo aspetto, dobbiamo essere sempre concentrati. E inoltre, un altro punto a nostro sfavore: quì in Inghilterra gli arbitri son molto più permissivi nei contatti in area. Sembra che non ci rispettino... Così per trionfare, qui e da qualsiasi parte, c'è da lavorar molto e molto duramente per ottenere dei risultati sul campo. 

4.  In altri club ci sono diversi giocatori spagnolo. Tu eri solo quando sei arrivato al West Ham: Come fu il primo periodo?
Gli inizi sono sempre o quasi complicati in qualsiasi club... e ancor di più se vai in un altro Stato, con un'altra lingua, cultura, nuovi compagni... Ma grazie a Dio ho potuto contare sull'appoggio di Momó Diamé (ex giocatore di Linares e Rayo) che parla un perfetto spagnolo e mi aiutò moltissimo durante i primi mesi.  

5. Si parla molto in Spagna di te. E non è abitudine parlare di un portiere che non gioca nella Liga Spagnola. Sei cresciuto nella Premier? 
Sí, abbastanza. Come già detto i minuti giocati ti portano ad avere più esperienza in campo e questo, insieme ad un buon lavoro, ti danno sicurezza e fiducia in te stesso. Ogni partita giocata mi son sentito sempre meglio e più forte, grazie anche alla piena fiducia che mi ha concesso Sam Allardyce,e ovviamente all'appoggio dei miei compagni e tifosi.

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6. Joel, De Gea, Víctor Valdés, Adrián… Cos'hanno i portieri spagnoli per essere apprezzati in tutta la Premier?
Penso che negli ultimi anni in Spagna sia cresciuta molto la generazione dei portieri, e quindi non solo viene apprezzata nel campionato nazionale, ma anche e soprattutto in una delle più competitive, la Premier: già diversi portieri sono passati per questo campionato. Questo è frutto del buon lavoro effettuato in Spagna: un lavoro ogni volta più specializzato e più specializzato. E' una speranza e una certezza per le nuove generazioni. 

7. Da diverso tempo non c'è un portiere simbolo nella Premier, immagino che non si lavori allo stesso modo con i portieri. Hai trovato delle differente negli allenamenti dei portieri tra Premier e Liga?
A dire il vero Joe Hart è già diverso tempo che offre ottime prestazioni ed è il portiere titolare della Nazionale Inglese. Forse da quando sono arrivato ho visto che si dà maggior importanza alla posizione, alla preparazione dei tiri dalla distanza, parate, gioco aereo... Sono aspetti molto importanti per un portiere che gioca in Premier. 

8. Ritorniamo ai rigori. Qual è il tuo segreto? Intuizione, studio dei rigoristi, sangue freddo, velocità?
Credo un pò di tutto, direi anche un pò di paura dei rigoristi vedendoti davanti... (risata). Mi piace analizzare e studiare i rigoristi della squadra avversaria il giorno prima della partita, per farmi un'idea. Inoltre, prima del calcio del rigore, mi piace avvicinarmi al rigorista per fargli un commento su dove la piazzerà. Così si troverà in difficoltà, con qualche dubbio in più, anche se è dura sconcentrare un professionista a questi livelli. In poche parole la mia tecnica per i rigori è una serie di cose che, se studiate a fondo, ti permettono di parare uno, due o tre rigore consecutivi (risata).

9. ¿Perchè ti sei tolto i guanti per tirare il rigore decisivo contro l'Everton?

Ahaha, questo gesto lo notarono tutti, ma fu una cosa semplicemente istintiva: della serie "ho finito il mio lavoro tra i pali, adesso voglio godermi questo rigore". E' una cosa che faccio abitualmente durante gli allenamenti, se mi fermo a battere qualche tiro dal dischetto. 

10. ¿Ti ritieni un portiere come Chilavert o Claudio Bravo, a cui piace segnare su punizione o rigore, o fu un fatto casuale?
Non sono un esperto, ma sui rigori devo ammettere di essere piuttosto bravo. Per quanto riguarda le punizioni, le lascio agli specialisti, che qui di sicuro non mancano.  

11. I rigori ti hanno reso famoso, ma Mourinho e Del Bosque ti conoscevano già molto prima per la tua regolarità. E' la Nazionale il tuo prossimo obiettivo?
E' chiaro che a tutti piace che allenatori di questo calibro ci facciano complimenti. Sono orgoglioso delle loro parole e mi danno una motivazione per fare sempre meglio. Riguardo alla Nazionale, sarebbe un sogno. Io devo solo continuare su questa strada e dimostrare a tutti il mio valore con la maglia del West Ham United.  

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MATERIALE

12. Un altro punto importante che ci piacerebbe analizzare col tuo trasferimento è quello dei guanti. La Premier è caratterizzata da molti mesi di pioggia e freddo. Hai modificato i tuoi guanti con nuovi palmi e nuovi tessuti per adattarsi a queste nuove condizioni climatiche?
A dir la verità, è una delle poche cose che non ho cambiato da quando sono arrivato in Inghilterra. Sto indossando sempre la stessa marca. Per il palmo si, ho scelto un composto specifico per l'acqua: ottimo grip sia su asciutto che su bagnato. 

13. Ogni tanto indossi dei guanti esclusivi, con colori speciali. Ti piace decorare con colori vivaci il tuo materiale?
si, proprio cosi! La mia marca mi tratta proprio bene. Creano dei modelli esclusivi per me. E, insieme a tecnici e specialisti, ogni stagione disegnamo insieme un nuovo modello. 

14. A cosa ti ispiri?
Normalmente al colore della divisa. Mi piace abbinarli al meglio con la maglietta. In questa stagione era gialla e bianca, così ho cambiato il colore del guanto in base a questo particolare. 

15. Sappiamo che in Spagna eri uno dei pochi portieri ad indossare il taglio RollFinger, ora in Premier ce ne sono di più. Stai continuando con questo taglio? Hai provato nuove opzioni?
Si,continuo ad usare Rollfinger, dato che mi piacciono i guanti sobri e rinforzati. Con questo tipo di taglio arrotondato mi sento comodo e sicuro. Ho provato ovviamente diversi tagli, ma questo è il più comodo. 

16. L'ultima volta che ti abbiamo intervistato, indossavi delle scarpe Joma. Ora Adidas Predator. E' un buon salto di qualità. Immagino che avrai ricevuto anche altre offerte. Ma.. Perchè Adidas? E perchè Predator? 
Son già due anni che indosso Adidas. Quando arrivai in Inghilterra non avevo nessun contratto, e dopo alcune prove di prodotto, ho deciso di firmare per Adidas. Ho scelto le Predator perchè mi davano un'ottima calzata. 

Lanzamientos a bocajarro

1. Riflessi. Iker Casillas

2. Presa. Buffon

3. Gioco aereo. Courtois

4. Gioco con i piedi. Neuer

5. Uno contro uno. Victor Valdés

6. Mentalità. De Gea

7. Uno stadio. Benito Villamarin/Upton Park

8. Un attaccante. Leo Messi

9. Un modello di scarpe. Adidas Predator

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